NEOFASCISMI E DIFFUSIONE TRA LA POPOLAZIONE GIOVANILE – “A MEMORIA D’UOMO”

In occasione della Giornata della Memoria gli operatori dei centri giovani hanno avviato un’indagine a partire da dicembre 2020, tramite un questionario rivolto a giovani rivaltesi dai 15 ai 25 anni: la ricerca parte dalla curiosità rispetto alle opinioni che i ragazzi potrebbero avere sul fascismo, come corrente di pensiero e politica, e sui neofascismi.

Abbiamo quindi interpellato i ragazzi sull’argomento e abbiamo poi coinvolto il prof. Claudio Vercelli, storico contemporaneista, attraverso l’organizzazione con l’equipe dei centri giovani di un webinar dedicato proprio ai neofascismi di oggi.

Prima di parlare del nostro tempo, bisogna fare qualche passo indietro e partire dallo squadrismo, prima forma di violenza che ha aggregato Benito Mussolini e i suoi da un’azione pratica ad un progetto politico reale, che ha colpito nel vivo un paese che in quel momento stava vivendo una forte crisi.

La violenza aggrega: è stato così, ed è così oggi.

Nasce l’idea del fascista, che in quanto tale dev’essere un vero combattente, privo di debolezze e in grado di sottostare ad uno schema proposto: non c’è spazio per il pensiero critico, non c’è modo di uscire dai ranghi. Il fascismo, i totalitarismi e le società autoritarie vogliono questo come risultato: evitare il pluralismo, presenza di uniformità. È un concetto forte: senza pluralismo non ci sono differenze, e non c’è responsabilità, al contrario dei sistemi democratici che richiedono emancipazione e responsabilità, nei sistemi totalitari ognuno deve stare al proprio posto e viene deresponsabilizzato. Questo una modalità funzionale nel periodo tra il 1941 e il 1944 quando ebbe inizio lo sterminio nei campi di concentramento.

Nell’età contemporanea i neofascismi non si trovano solo in piccoli gruppi, c’è una qualche verità, ma non è tutto: la realtà è molto più ampia, fatta di gesti, stili, comportamenti. Si può pensare ad esempio a gruppi di skined, oppure agli Ultras, la tifoseria, precorre un andamento fascistoide.

Oggi la società sta subendo un forte e veloce cambiamento: la pandemia ci sta portando all’ennesima rivoluzione ed a nuovi cambiamenti, che ci condurranno sempre di più ad un individualismo liberale.

Il nuovo problema su cui dobbiamo concentrarci oggi è: qual è la crisi che porta alla necessità di costituzione di gruppi che mirano agli schemi fascisti? Per quanto non abbia senso parlare di fascismi in quest’età, ma preferibilmente di neofascismi, o correnti politiche di stampo fascista. Come possono oggi le società democratiche rispondere a questi fenomeni?

Questo e molto altro è stato ampiamento esposto durante il Webinar

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RINGRAZIAMENTI al professor Claudio Vercelli, all’Assessore Nicoletta Cerrato e alla responsabile dell’ufficio giovani della Città di Rivalta di Torino Sara Schifano.
Un ringraziamento va anche agli operatori dei centri giovani e ai volontari di Servizio Civile Universale per l’impegno nella ricerca, gestione e produzione del Webinar.

Lo staff